Ecm off-limits per sponsor e pubblicità, con tanto di medici-sentinella a cui sarà chiesto di segnalare qualsiasi attività di formazione con un anche vago odore di conflitto di interessi. La Commissione Ecm starebbe studiando misure davvero severe in ambito di tutela della formazione in medicina dalle influenze di marketing di case farmaceutiche o altri tipi di privati. Dopo il varo dell'accordo Stato-Regioni sul passaggio dall'accreditamento degli eventi a quello dei provider, la Commissione si sta infatti preparando a licenziare, nella seduta del prossimo 14 dicembre, i due documenti che costituiranno il manuale operativo per far funzionare il restyling dell'Ecm a partire dal 2010.
Ancora una volta, il tema che la fa da padrone sul tavolo della trattativa è quello legato ai provider e al loro accreditamento. Atto costitutivo o statuto, dichiarazione formale di assenza di conflitto di interessi (fino ai parenti di primo grado), sede idonea nella Regione accreditante comprovata, affidabilità economica e rispetto sicurezza, previdenza e fiscalità saranno i primi requisiti richiesti agli aspiranti provider. Una specie di «certificato di buona salute», dunque, che però andrà accompagnato anche con un'altra documentazione: entro il 31 ottobre di ogni anno il provider dovrà comunicare la programmazione di massima dell'anno a venire. Docenti, tutor e crediti assegnati dovranno essere comunicati almeno 30 giorni prima della data di inizio del relativo evento. Infine, il provider sarà tenuto a realizzare almeno il 50% di quanto previsto nel documento programmatico iniziale.
Fin qui la documentazione che i provider dovranno fornire di loro pungo. Ma la vera novità in lavorazione è che anche i medici-discenti avranno un ruolo attivo nella selezione dei provider nella nuova Ecm. Per la prima volta, infatti, verrà resa esplicitamente vincolante anche l'esistenza di un sistema di rilevazione delle presenze dei discenti, da eseguire con firme o verifiche elettroniche di ingresso/uscita. Inoltre, verrà fornita per ogni medico partecipante una scheda di valutazione della qualità del corso. Qualità non solo di formazione (almeno quattro quesiti per ogni credito acquisito), ma anche di neutralità del provider. Il partecipante, infatti, sarà chiamato a dare un giudizio sull'utilità della formazione ricevuta e dichiarando l'eventuale percezione di interessi commerciali nel programma Ecm.
Infine, i veri e propri paletti. Innanzitutto, il chiaro divieto di qualsiasi pubblicità per prodotti di interesse sanitario (farmaci, strumenti, dispositivi) o attività promozionali nelle sedi attività Ecm o nei materiali durevoli per la formazione a distanza (Fad). Nelle attività formative saranno banditi i nomi commerciali dei prodotti, anche se correlati con l'evento in corso. Poi, l'obbligo esplicito indirizzato ai produttori di farmaci e dispositivi di sponsorizzare il provider solo con «unrestricted grant» che non impongano condizionamenti di alcun tipo alle attività formative.
Il provider sarà tenuto a illustrare all'ente accreditante i contratti formali siglati con lo sponsor e i pagamenti direttamente concessi a docenti e tutor, nonché a dimostrare le fonti di finanziamento utilizzate nell'ultimo biennio e il reclutamento dei partecipanti senza interferenze dello sponsor. Il provider privato (e cioè quello che non eroga prestazioni sanitarie) dovrà inoltre subire le verifiche di un comitato di garanzia che in base alla constatazione di violazioni molto gravi potrà disporne la definitiva espulsione dall'albo degli enti accreditati.